Perché le smagliature non si abbronzano?
Alla scoperta della reale causa per la quale le smagliature non si abbronzano
Le smagliature sono una patologia del derma che si caratterizza, tra le altre cose, per l’incapacità di abbronzarsi con l’esposizione solare. Più esattamente è corretto dividere la smagliatura rossa, che in genere continua ad abbronzarsi, da quella bianca, che invece non riesce a pigmentarsi nel corso dell’estate, diventando sempre più diversa ed evidente rispetto alla pelle circostante abbronzata, sino a causare lo sgradevole “effetto zebra”.
Ma perché la smagliatura inizialmente si abbronza e poi, improvvisamente, non è più in grado di farlo per tutta la vita? Cosa altera l’equilibrio della pelle smagliata?
La risposta a queste domande viene fornita dal Professor Hague dell’Università di Manchester [01], che ha osservato come cambia nel tempo la struttura della pelle del tessuto striato.
Sappiamo che l’abbronzatura è una reazione all’eccessiva quantità di raggi ultravioletti, che stimolano la nostra pelle a produrre melanina, che costituisce un vero e proprio filtro contro tali raggi e che dona un colore più scuro alla nostra pelle.
Ma cosa serve alla nostra pelle per produrre la melanina e perché le smagliature non sono più in grado di farlo?
La melanina viene prodotta da determinate strutture presenti nella pelle chiamate melanociti, posizionate nella membrana basale, che costituisce una sottile barriera che separa l’epidermide dal derma. La membrana basale si presenta con una forma sinusoidale ed è posizionata ad una profondità tale da permettere l’attivazione dei melanociti grazie ai raggi luminosi che sono capaci di attraversare la nostra pelle. Quando una quantità eccessiva di raggi ultravioletti arriva ad inondare la membrana basale i melanociti attivano la produzione di melanina, aumentano le difese della nostra pelle contro il rischio del melanoma e donano il colore abbronzato alla nostra pelle.
L’Università di Manchester ha analizzato come cambia la pelle smagliata ed ha notato che nel corso dei primi due anni, quando le strie sono rosse o comunque non sono ancora bianche, le variazioni sono marginali e coinvolgono prevalentemente il collagene e le fibre elastiche. Successivamente si assiste ad una progressiva distruzione della membrana basale, la cui destrutturazione impedisce l’attivazione del processo di abbronzatura.
Recentemente una ricerca che ha coinvolto l’Università di Chieti-Pescara e l’Università di Verona [02] ha confermato la totale destrutturazione della membrana basale ma ha anche dimostrato la progressiva perdita di melanociti. Mancando tali elementi è evidente che la nostra pelle non è più in grado di produrre melanina e quindi la smagliatura non si abbronza.
Tale processo è generalmente ritenuto irreversibile e si pensa che le smagliature non possano tornare ad abbronzarsi. Questa convinzione è stata smentita da uno studio clinico condotto dalla scuola di Dermatologia dell’Università di Pisa [03], che per prima ha dimostrato che Biodermogenesi® sia in grado di riorganizzare la membrana basale e di riprodurre nuovi melanociti in grado di far nuovamente abbronzare le smagliature.
Successivamente altri ricercatori [02, 04, 05] hanno confermato che Biodermogenesi® è l’unico metodo in grado di permettere l’abbronzatura naturale delle smagliature, anche quelle vecchie più di 20 anni [06].
Tale aspetto è inoltre confermato da uno studio che dimostra, grazie all’analisi istochimica, che le smagliature trattate con Biodermogenesi® recuperano un numero di melanociti analogo a quello che si trova nel tessuto cutaneo adiacente e pertanto arrivano progressivamente ad abbronzarsi con la stessa intensità della pelle sana, in totale assenza di effetti collaterali.
Riferimenti:
- Adam Hague, Ardeshir Bayat. Therapeutic targets in the management of striae distensae: A systematic review. J Am Acad Dermatol Vol 77, number 3, September 2017:559-568
http://dx.doi.org/10.1016/j.jaad.2017.02.048 - Antonio Scarano, Andrea Sbarbati, Roberto Amore, Eugenio L. Iorio, Giuseppe Ferraro, Felice Lorusso, Domenico Amuso. A New Treatment for Stretch Marks and Skin Ptosis with
Electromagnetic Fields and Negative Pressure: A Clinical and Histological Study. J Cutan Aesthet Surg. 2021 Apr-Jun; 14(2): 222–228. doi: 10.4103/JCAS.JCAS_122_20: 10.4103/JCAS.JCAS_122_20 - Artigiani A, Cervadoro G, LogginiB, Paolicchi A. Biodermogenesi®: la soluzione non invasiva nel trattamento delle smagliature. La Medicina Estetica 2012; 1,41-49
- Bacci PA, Alberti G, Amuso D, Artigiani A, Benitez Roig V, Di Nardo V, Garcia-Gimenez V, Greco D, Laura S, Pagano M, Reale A, Sarracco I, Saracoglu S, Urbani C, Venditti E, Wade M, Zunica R. The synergy between vacuum and electromagnetic fields in the treatment of striae distensae: retrospective study on 917 patients with clinical and histological case records A possible treatment for striae distensae. Journal of Applied Cosmetology, Vol. 39 iss. 1 (January-June, 2021): 43-54. ISSN 0392-8543
- Veronese S, Bacci PA, Garcia Gimenez V, Canel Micheloud CC, Haro García NL, Sbarbati. A. V-EMF therapy: A new painless and completely noninvasive treatment for striae gravidarum. J Cosmet Dermatol. 2024;00:1-8. doi:10.1111/jocd.16220
- Alberti G, Laura S. Treatment of stretch marks aged more than twenty years with the synergy of electromagnetic field and vacuum. Clinical case studies and subsequent follow up. Aesthetic Medicine 2019; 5(1)14-21.