Cosa sono le smagliature
Definizione, epidemiologia, caratteristiche, cause, localizzazioni e terapie per le smagliature
Le smagliature, comunemente dette “striae distensae”, sono vere e proprie lesioni del derma [01, 02] che si presentano in forma e colore diverso rispetto alla loro evoluzione.
La causa che determina la formazione delle strie non è ancora del tutto chiara: si ritiene che queste siano conseguenza di stress meccanici, quali l’aumento di peso e volume, o di alterazioni ormonali che caratterizzano ad esempio la pubertà, la gravidanza e l’allattamento al seno, o di terapie ormonali o cortisoniche oppure siano dovute ad attività fisica particolarmente intesa [01, 02]. Molte volte alcune delle cause si presentano contemporaneamente, tanto è vero che le ricerche più recenti parlano di cause multifattoriali [02]. Talvolta le smagliature sono dei sintomi premonitori di patologie gravi come la sindrome di Marfan [03] o la sindrome di Cushing [04]; recentemente l’Università di Verona ha scoperto che le strie possono essere un sintomo che permette di diagnosticare forme di autismo nei bambini prima ancora che si manifestino [05].
Le aree maggiormente coinvolte sono il seno, l’addome, i glutei e le cosce nelle donne, mentre negli uomini si presentano in genere su spalle e deltoidi e zona renale e fianchi [06].
Da un punto di vista strutturale sappiamo che la smagliatura è conseguenza di un’alterazione del collagene che si sfibra e non offre più sostegno alla nostra pelle [03]. La prima fase della vita di una smagliatura, quando questa viene definita “stria rubra” o “smagliatura rossa”, corrisponde ad uno stato infiammatorio che può prolungarsi sino a due anni dalla sua insorgenza. In questo periodo si presentano rosse e rilevate, sono caratterizzate da un colore intenso e possono essere talvolta pruriginose.
Progressivamente le smagliature cambiano di aspetto e colore. Il colore rosso intenso diviene progressivamente sempre più chiaro rispetto al tessuto circostante ed in seguito tende a prendere una tonalità opaca. Tali strie si definiscono quindi “striae albae” o “smagliature bianche” e si evidenziano nel corso della cosiddetta “fase cicatriziale”.
Nello stesso tempo la stria si svuota progressivamente determinando un’atrofia tissutale e presentandosi scavata e sempre più profonda, diventando più evidente sia al tatto che alla vista. Quando la smagliatura diventa bianca perde la sua facoltà di abbronzarsi, perché con il tempo la membrana basale, ovvero il sottile strato che divide l’epidermide dal derma, si destruttura completamente [01], perdendo i melanociti, ovvero gli elementi che producono melanina con l’esposizione solare [07].
Questo aspetto rende le smagliature una patologia estetica particolarmente sentita nei Paesi dove l’esposizione solare è ricorrente durante la bella stagione. Infatti l’abbronzatura della pelle sana circostante alle smagliature, che rimangono bianche ed opache, le rende molto più evidenti, determinando quello che viene detto “effetto zebra”, che le fa apparire particolarmente sgradevoli alla vista.
Nella prima metà del XX secolo la smagliatura era un fenomeno abbastanza raro che colpiva talvolta la donna durante la gravidanza, soprattutto in occasione della prima. Verso la fine del secolo tale alterazione ha aumentato la propria incidenza arrivando ad interessare oltre il 60% delle donne dopo la pubertà, quando ha iniziato a manifestarsi in maniera rilevante.
Nel corso del XXI secolo la smagliatura ha progressivamente aumentato la propria incidenza arrivando a colpire tra l’80 ed il 90% delle donne in età post-puberale ed ha iniziato ad essere comune anche nei giovani ragazzi a partire dal momento dello sviluppo.
Per molto tempo si è ritenuto che la smagliatura fosse una patologia cutanea sulla quale fosse impossibile ottenere miglioramenti significativi: la letteratura scientifica ha infatti dimostrato che è curarle con successo quando la stria è recente e rossa, mentre con la stria vecchia, bianca ed opaca i risultati sono stati scarsi ed occasionali.
Recentemente Biodermogenesi®, una nuova metodica medicale interamente sviluppata in Italia, ha dimostrato di rigenerare sia le striae alba che le rubre [07, 08, 09, 10, 11]. Uno studio sviluppato da tre Università italiane [07] ha dimostrato che Biodermogenesi® rigenera le smagliature, riempendole ma anche riorganizzandole come la pelle sana adiacente, riorganizzando la membrana basale e riproducendo i melanociti che permetteranno di avere una normale abbronzatura delle strie, che si ottiene anche con smagliature bianche, vecchie oltre 25 anni [09, 10].
Biodermogenesi® ha dimostrato di essere estremamente efficace ed anche sicura per il paziente, grazie alla totale mancanza di effetti collaterali [07, 08, 09, 10, 11]. La piacevolezza della terapia, l’assenza di downtime e la ritrovata facoltà di far abbronzare le smagliature rende Biodermogenesi® molto gradita al paziente.
Riferimenti:
- Adam Hague, Ardeshir Bayat. Therapeutic targets in the management of striae distensae: A systematic review. J Am Acad Dermatol Vol 77, number 3, September 2017:559-568
http://dx.doi.org/10.1016/j.jaad.2017.02.048 - Raquel Cristina Tancsik Cordeiro, Aparecida Machado de Moraes. Striae Distensae: physiopathology. Surgical & Cosmetic Dermatology 2009;1(3):137-140.
https://www.researchgate.net/publication/286949690_Striae_distensae_Physiopathology - H Pinkus, M K Keech, H Mehregan. Histopathology of striae distensae, with special reference to striae and wound healing in the Marfan Syndrome. The Journal of Investigative Dermatology Vol. 46 n. 3 283-292 DOI: 10.1038/jid.1966.43
- H M Sheu, H S Yu, C H Chang. Mast cell degranulation and elastolysis in the early stage of striae distensae. J Cutan Pathol. 1991 Dec;18(6):410-6. doi: 10.1111/j.1600-0560.1991.tb01376.x
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